Roberto Scarnecchia Appropriazione indebita di denaro dalla società

Roberto Scarnecchia, nato a Roma il 20 giugno 1958, ex calciatore italiano noto per la sua carriera come centrocampista in squadre di Serie A come Roma, Napoli, Pisa e Milan, è stato accusato dalla Procura di essersi appropriato di 60.000,00 euro.

Dopo il ritiro dal calcio, ha intrapreso una nuova carriera come chef e imprenditore nel settore della ristorazione.

Recentemente, Scarnecchia è stato coinvolto in una vicenda giudiziaria. Secondo quanto riportato dai media, l’ex calciatore è stato rinviato a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita.

L’accusa sostiene che nel 2019 Scarnecchia avrebbe sottratto somme di denaro ai suoi soci in un’attività imprenditoriale legata alla ristorazione, da una società in liquidazione (Nazareno).

L’appropriazione indebita è un reato disciplinato dall’articolo 646 del Codice Penale, con pene previste della reclusione da due a cinque anni e una multa da 1.000 a 3.000 euro.

Le querele da parte dei soci sono state presentate soltanto nel 2023.

La vicenda giudiziaria di Scarnecchia ha suscitato notevole interesse mediatico, sia per la sua notorietà come ex calciatore, sia per la sua successiva carriera nel mondo della ristorazione.

Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, infatti, Scarnecchia ha intrapreso con successo l’attività di chef, aprendo diversi ristoranti e diventando un volto noto nel panorama culinario italiano (stella Michelin dal 2029).

La sua transizione dal mondo del calcio a quello della cucina è stata spesso oggetto di interesse da parte dei media, che hanno raccontato la sua passione per la gastronomia e la sua capacità di reinventarsi professionalmente.

Tuttavia, le recenti accuse gettano un’ombra sulla sua reputazione e potrebbero avere ripercussioni sulla sua attività imprenditoriale.

È importante sottolineare che, al momento, Scarnecchia è solo accusato e che sarà compito del processo stabilire la sua eventuale colpevolezza o innocenza. Nel sistema giudiziario italiano, infatti, vige il principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria.

In attesa degli sviluppi giudiziari, la vicenda di Roberto Scarnecchia rappresenta un caso emblematico di come figure pubbliche possano trovarsi al centro di controversie legali che attirano l’attenzione dell’opinione pubblica, mettendo in luce le sfide e le responsabilità legate alla gestione di attività imprenditoriali dopo una carriera nello sport professionistico.

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