Dipendente Appropriazione Indebita Incasso del Bar

In una località sorrentina in provincia di Napoli, due giovani dipendenti di un  bar sono stati arrestati per essersi appropriati indebitamente circa 10.000 euro dal bar del proprio datore di lavoro. Gli imputati avevano elaborato una sofisticata tecnica di truffa virtuale che ha consentito loro di accumulare somme ingenti senza destare sospetti immediati.

Appropriazione indebita sofisticata

Il titolare del bar, insospettito da frequenti discrepanze nei conti, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri della stazione di Piano di Sorrento, denunciando l’ammanco. Le indagini, condotte con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza puntate sul registratore di cassa, hanno permesso di smascherare il piano criminale.

Il modus operandi dei due era ingegnoso: ogni volta che un cliente effettuava un pagamento e lasciava il locale, gli indagati annullavano lo scontrino fiscale e registravano manualmente l’importo su una calcolatrice digitale nel loro smartphone.

Questo stratagemma consentiva loro di tenere traccia delle somme non dichiarate nel registro ufficiale. Successivamente, accumulato un importo considerevole, trasferivano il denaro su carte di credito a loro intestate tramite ricariche digitali. L’intero processo avveniva senza mai sottrarre materialmente i contanti dalla cassa, rendendo più difficile scoprire la truffa.

L’arresto e le prove schiaccianti

Le indagini hanno permesso di documentare che l’attività fraudolenta era in corso da marzo scorso. La svolta è arrivata quando il fratello minore, il 23enne, è stato colto in flagrante mentre effettuava una ricarica fraudolenta.

I Carabinieri, che monitoravano in tempo reale le operazioni del bar, hanno immediatamente fermato il giovane, procedendo all’arresto per appropriazione indebita dell’incasso del bar dove lavorava.

Durante le perquisizioni sono state sequestrate quattro carte di credito utilizzate per le transazioni illecite.

La sorella, complice nella truffa, è stata denunciata a piede libero, mentre il fratello è stato posto agli arresti domiciliari proprio alla vigilia di Natale. Entrambi dovranno rispondere all’accusa di appropriazione indebita aggravata.

Condanne del lavoratore per appropriazione indebita

Non è la prima volta che episodi di appropriazione indebita di questo tipo si verificano in Italia. In un caso del 2022 a Milano, un impiegato di un supermercato fu condannato a un anno e sei mesi di reclusione per aver sottratto oltre 15.000 euro con un sistema analogo di annullamento degli scontrini. In un’altra vicenda, a Roma nel 2020, due dipendenti di un’azienda di distribuzione furono condannati a due anni di reclusione ciascuno per aver manipolato i sistemi di contabilità digitale, appropriandosi di circa 30.000 euro.

Questi episodi dimostrano come le frodi interne rappresentino un rischio significativo per le aziende, sottolineando l’importanza di sistemi di controllo più rigorosi e di un’attenzione costante da parte dei datori di lavoro.

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